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Condizioni di base per buon funzionamento e elevata vita utile delle caldaie ATMOS

  • L’installazione della caldaia deve essere eseguita esclusivamente da un’azienda specializzata, formata dal fabbricante.
  • La caldaia deve essere installata in un locale asciutto e ben ventilato – locale caldaia.
  • Collegando la caldaia all’impianto, a monte della caldaia deve essere sempre installato Laddomat 22 o una valvola di termoregolazione TV 60/65/70/75 °C con pompa, valvola a sfera e filtro, in modo che la temperatura dell’acqua di ritorno alla caldaia, in ogni modalità di funzionamento, non scenda sotto i 65 °C, in conformità alla norma ČSN 070240/93. Con l’aumento della temperatura dell’acqua di ritorno alla caldaia cala la possibilità di condensazione del catrame e degli acidi = maggiore vita utile della caldaia. Laddomat 22 è consigliato per le potenze 15 – 100 kW.
  • In caso di collegamento della caldaia senza serbatoi di accumulo, la pompa nel circuito caldaia e quella del circuito dell’edificio riscaldato devono essere controllate da uno o due termostati separati alla temperatura dell’acqua di uscita dalla caldaia di 70 – 80 °C, in modo che la pompa nel circuito dell’edificio riscaldato funzioni solo quando è in funzione la pompa del circuito caldaia. Questo per evitare il sottoraffreddamento della caldaia tramite la valvola di non ritorno incorporata nel Laddomat 22.
  • In ogni modalità di funzionamento della caldaia, la temperatura dell’acqua di uscita dalla caldaia deve essere compresa tra 80 e 90 °C
  • Se la caldaia funziona in modo permanente a meno del 40% della potenza nominale o se viene usata per riscaldare l’acqua calda sanitaria in estate, ai fini della vita utile, la stessa deve essere messa in funzione quotidianamente. La caldaia non può funzionare in modo permanente a potenza ridotta: si possono formare catrami e acidi che danneggiano il corpo della caldaia
  • La caldaia, che si distingue per una certa inerzia, deve essere protetta dal surriscaldamento in caso di mancanza di corrente elettrica
  • Pressione di lavoro massima dell’acqua nella caldaia

Collegamento senza serbatoio di accumulo

Uno dei principali svantaggi del collegamento della caldaia senza serbatoi di accumulo consiste nella necessità di una gestione più frequente – caricamento di combustibile. La caldaia senza serbatoi di accumulo installata un edificio abitato in modo permanente deve quindi essere messa in funzione quotidianamente. Un’altra caratteristica altrettanto importante è la riduzione della vita utile della caldaia, a differenza di una caldaia con serbatoio di accumulo, la cui vita utile può essere quasi doppia.

Collegamento con serbatoio di accumulo

L’installazione della caldaia con serbatoi di accumulo comporta i seguenti vantaggi:

  • minore consumo di combustibile (del 20–30%) grazie al fatto che la caldaia funziona a piena potenza e ad efficienza ottimale fino alla completa combustione del combustibile
  • elevata vita utile della caldaia e del camino – formazione minima di catrame e acidi
  • possibilità di combinazione con altri tipi di riscaldamento – elettricità/sistema solare
  • indicato per combinazioni di elementi riscaldanti (radiatori) con riscaldamento a pavimento
  • riscaldamento confortevole e combustione completa ideale del combustibile
  • garanzia di riscaldamento più ecologico
  • 3 anni di garanzia sul corpo della caldaia

Il collegamento con serbatoi di accumulo è consigliato come preferito
Se non è possibile disporre del volume consigliato dei serbatoi di accumulo, collegare la caldaia almeno con un serbatoio di compensazione da 500–1000 l. In conformità alle norme vigenti, l’installazione dell’impianto di riscaldamento deve essere eseguita da un’azienda specializzata. Se viene scelto un serbatoio di accumulo di grande capacità, la potenza della caldaia deve essere adeguata per poter caricare il serbatoio in un tempo ragionevole.

Funzionamento del sistema con serbatoi di accumulo
Accesa la caldaia, raggiungere la massima potenza (nominale) e riscaldare, effettuando 2–4 carichi, il contenuto dei serbatoi di accumulo alla temperatura dell’acqua richiesta di 90–100 °C. Quindi lasciare la caldaia fino al completamento della combustione. Successivamente, il calore viene prelevato dal serbatoio di accumulo mediante una valvola a tre vie per il tempo corrispondente alla capacità del serbatoio di accumulo e alla temperatura esterna. Nella stagione di riscaldamento (nel rispetto delle capacità minime dei serbatoi di accumulo, vedi tabella) questo può corrispondere a 1–3 giorni. Se non è possibile installare il volume prescritto dell’accumulo, si consiglia di installare almeno un serbatoio da 500–1000 l per compensare le partenze e gli arresti di funzionamento della caldaia.

Isolamento dei serbatoi
Normalmente, i serbatoi di accumulo vengono forniti con isolamento. In caso di acquisto di serbatoi senza isolamento, la soluzione idonea consiste nell’isolamento comune di tutti i serbatoi dalla capacità richiesta con lana minerale inserita in una struttura di cartongesso, o riempiendo la struttura con isolante sfuso. Lo spessore consigliato della lana minerale è di 120 mm. In alternativa, è possibile acquistare serbatoi già isolati con lana minerale in una custodia in similpelle, anche essi di nostra fornitura.

Riscaldamento dell’acqua calda sanitaria
Per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria può essere usato un bollitore combinato o un serbatoio di accumulo con scaldacqua istantaneo in rame oppure con bollitore galleggiante. I serbatoi vengono forniti senza isolamento oppure con isolamento in una custodia in similpelle.

Volume consigliato dei serbatoi di accumulo

Volume minimo del serbatoio di accumulo
Prestazione / kW 15 20 22 25 32 / 35 40 49 70 99
Volume / l 1000-1500 1000-1500 1500-2000 1500-2000 2000-2500 2500-3000 3000-4000 4000-5000 5000-6000

Parametri del serbatoio

Tipo di serbatoio Volume (l)   Diametro (mm) Altezza (mm)
AN 500 500 600 1970
AN 600 600 750 1611
AN 750 750 750/790* 2010/1750*
AN 800 800 790* 1910*
AN 1000 1000  850/790* 2065/2210*

*tipo DH

I serbatoi vengono forniti senza isolamento oppure con isolamento in una custodia in similpelle.

 

 

Diametri minimi delle tubazioni in caso di collegamento con serbatoi di accumulo

Diametri minimi delle tubazioni in caso di collegamento con serbatoi di accumulo
parte A parte B
Prestazioni della caldaia
in rame in acciaio in rame in acciaio
10 – 30 kW 28 x 1 25 (1″) 28 x 1 25 (1″)
31 – 45 kW 35 x 1,5 32 (5/4″) 28 x 1 25 (1″)
46 – 65 kW 42 x 1,5 40 (6/4″) 35 x 1,5 32 (5/4″)
70 – 150 kW 54 x 2 50 (2″) 42 x 1,5 40 (6/4″)

 

Rubinetteria per il circuito caldaia

Laddomat 22

– indicata per caldaie dalla potenza di 15 – 100 kW

Per le caldaie di potenza maggiore è consigliato il collegamento con valvola di termoregolazione e pompa potente, oppure con valvola a tre vie controllata da servocomando con controllo elettrico che mantenga la temperatura minima dell’acqua di ritorno di 65 – 75 °C. In caso di collegamento della caldaia con serbatoi di accumulo, si può utilizzare un vaso di espansione aperto o chiuso.

 

 

Valvole di termoregolazione

La valvola di termoregolazione tipo TV 60 °C (65/70/72/77 °C) viene utilizzata per le caldaie a combustibili solidi. Raggiunta la temperatura dell’acqua nella caldaia pari a +60 °C, si apre la valvola di termoregolazione e il liquido del circuito dell’edificio riscaldato /2/ viene immesso nel circuito caldaia /3→1/. I condotti di immissione /1/ e /3/ sono aperti. In questo modo è garantita la temperatura minima dell’acqua di ritorno alla caldaia. Se necessario, la valvola di termoregolazione può essere impostata ad una temperatura più alta (ad esempio 72 °C).

 

Dimensione consigliata della valvola di termoregolazione TV 60 °C (65/70/72/77 °C)
15 kW ― 30 kW – DN25
30 kW ― 45 kW – DN32
45 kW ― 150 kW – DN40 – DN50

 

Collegamento originale ATMOS

Collegamento professionale in acciaio inox adatto al tubo di diametro 35 x 1,5 mm, previsto per mantenere la temperatura minima dell’acqua di ritorno alla caldaia e per collegare rapidamente la caldaia mediante due raccordi a vite da 6/4″ con guarnizione piatta. Il collegamento comprende tutti i componenti necessari richiesti dal fabbricante (valvola di sicurezza 2,5 bar, valvola di sfiato, manometro, due pompe, due valvole di intercettazione, una valvola a tre vie e due servocomandi per le varianti F3 e F4). Il collegamento è predisposto per poter collegare la caldaia direttamente al sistema di riscaldamento o per collegare la caldaia con serbatoi di accumulo. Per i sistemi di riscaldamento di maggiori dimensioni, il collegamento può essere ampliato a due o tre circuiti di riscaldamento, acquistando un distributore speciale e un gruppo pompa idoneo.
Nel caso di caldaie della serie DxxP Compact, questo Collegamento fa parte della caldaia.

 

Collegamento di caldaie ATMOS
Collegamento ATMOS
F5 Laddomat
Collegamento ATMOS
F6 Laddomat
Collegamento ATMOS
F7
ESBE

Collegamento ATMOS
F8 ESBE
Collegamento ATMOS
F13
Collegamento ATMOS
F17 – 18 ESBE-PX
F5 (15 – 30 kW)
indicato per le caldaie:

DC18S, DC22S, DC22SX, DC25S, DC30SX,
C15S, C18S, AC16S, AC25S
F6 (15 – 40 kW)
indicato per le caldaie:
DC32S, DC40SX, DC15GS, DC20GS,
DC25GS, DC32GS, DC18GD, DC25GD, DC30GD
F7 (15 – 30 kW)
indicato per le caldaie:
DC18S, DC22S, DC22SX, DC25S,
DC30SX, C15S, C18S, AC16S, AC25S
F8 (15 – 40 kW)
indicato per le caldaie:
DC32S, DC40SX, DC15GS, DC20GS, DC25GS, DC32GS, DC18GD, DC25GD, DC30GD
destinati alle stesse tipologie di caldaie
degli Collegamento F5 – F8,
ogni volta con una diversa combinazione di tubi.
vedere maggiori informazioni qui
indicato per le caldaie:
F17
– D10PX

F18 – D15PX, D20PX, D25PX

In combinazione con il set di prolunga PSC 25 – 35, il Collegamento F6 può essere utilizzato per le caldaie C25ST e C32ST.
In combinazione con il set di prolunga PSC 40 – 50, il Collegamento F6 può essere utilizzato per le caldaie C40S e DC40GS.

 

Collegamento ATMOS F5 – F6 Laddomat

Collegamento ATMOS F7 – F8 ESBE

Collegamento ATMOS F17 – 18 ESBE-PX

Collegamento ATMOS F13

Caldaia DxxP Compact

Protezione dal surriscaldamento

  1. le caldaie sono di serie dotate di un circuito di raffreddamento contro il surriscaldamento; possono essere collegate alla rete idrica tramite la valvola TS 131 3/4 ZA
    (95 °C) oppure WATTS STS 20 (in caso di pozzo domestico si possono adottare altre varianti)
  2. alimentatore tampone (batteria) per la pompa
  3. circuito dell’impianto collegato alla circolazione spontanea dell’acqua con più radiatori
  4. caldaia collegata al serbatoio di post-raffreddamento e alla valvola di inversione di zona che si apre in caso di mancanza corrente

Connessione della serpentina di raffreddamento
La valvola, il cui sensore e posizionato nella parte posteriore della caldaia, protegge la caldaia contro il surriscaldamento nel modo seguente: se la temperatura dell’acqua nella caldaia supera i 95 °C, la valvola fa entrare l’acqua dall’acquedotto nella serpentina di raffreddamento, che assorbe l’energia eccessiva e viene poi scaricata nella canalizzazione. Nel caso in cui la valvola di ritegno sia posta all’entrata dell’acqua nella serpentina di raffreddamento, quest’ultima deve esser dotata di una valvola di sicurezza da 6 – 10 bar oppure deve esser aggiunto un serbatoio d’espansione con volume minimo di 4 l, per impedire un eventuale flusso inverso dell’acqua causato da un calo di pressione nell’acquedotto.

ATTENZIONE – la serpentina di raffreddamento contro il surriscaldamento non puo esser utilizzata, secondo la norma EN ČSN 303-5, per altri scopi diversi dalla protezione contro il surriscaldamento (mai per il riscaldamento dell’acqua di consumo).

 

Utilizzo di una fonte di backup
È possibile utilizzare la fonte di backup quando si verifica un’interruzione di corrente ed è necessario azionare le pompe di circolazione nell’impianto di riscaldamento. Si consiglia di collegare le pompe di circolazione e le caldaie ATMOS alle cosiddette fonti di backup con una curva di tensione sinusoidale – Sinusoid.

Quale capacità della batteria scegliere?
Verificare la potenza nominale della pompa sull’etichetta (ad es. 20 W). Per calcolare la corrente richiesta (A), dividiamo la Potenza (W) per la Tensione (V). Quindi se abbiamo una batteria da 12V, il calcolo è 20 W / 12V = 1,67 A.

Se dobbiamo alimentare la pompa di circolazione per circa 5 ore (tempo medio di combustione del carburante a pieno carico), moltiplichiamo la corrente assorbita e il tempo di autonomia, 1,67 x 5 = 8,3Ah. Tuttavia, durante il dimensionamento, è meglio contare su una riserva del 20%. è quindi necessaria una batteria con una capacità di almeno 10Ah per sostenere una tale pompa. Con il collegamento consigliato delle caldaie ATMOS, sono necessarie almeno due pompe di circolazione, questo deve essere preso in considerazione quando si calcola la capacità della batteria e si acquista la fonte di backup fornita.
La procedura di cui sopra serve come esempio per il calcolo.

Locale caldaia

1. Canna fumaria | 2. Condotto fumario | 3. Caldaia

Le caldaie possono essere usate in un “ambiente base”, A5/AB5 secondo la norma ČSN3320001. Devono essere collocate in un locale caldaia con apporto d’aria sufficiente, necessario per la combustione. Non è consentita l’installazione delle stesse nei locali di soggiorno (corridoi compresi). Per le caldaie dalla potenza di 15 – 150 kW, l’apertura di ingresso aria di combustione nel locale caldaia deve avere un diametro minimo di 350 cm2. La caldaia dovrebbe avere un basamento in cemento (metallo), per le dimensioni consigliate vedere le istruzioni per la Vostra caldaia. Inoltre si consiglia di alzare la parte posteriore della caldaia di circa 10 mm.

 

 

 

 

 

 

 

Percorso fumi

Condotto fumario
Il condotto fumario deve condurre nel camino. Quando non è possibile collegare la caldaia direttamente al camino, il prolungamento del condotto fumario deve essere il più corto possibile e, comunque, non deve mai superare m 1, senza aggiungere la superficie di riscaldamento, e deve avere una pendenza ascendente verso il camino. I condotti fumari devono essere robusti dal punto di vista meccanico, resistenti alle fughe di gas combusti e devono essere pulibili all’interno. I condotti fumari non devono attraversare altrui vani abitativi, o di altro genere. L’ingombro interno del condotto fumario non deve essere maggiore dell’ingombro della cappa di tiraggio e non deve restringersi verso il camino. Nelle condutture fumarie non è opportuno utilizzare raccordi angolati (gomiti). Le modalità di realizzazione dei passaggi di condutture fumarie attraverso strutture in materiale infiammabile sono indicate negli allegati 2 – 3 alle norme ceche ČSN 061008/7 e sono adatte soprattutto a rifugi mobili, baite ecc.

Se il tiraggio è troppo forte, installate nel condotto fumario una Serranda di regolazione (limitatore) /3/, o un limitatore di tiraggio.

 

 

Canna fumaria
Il collegamento dell’apparecchio alla canna fumaria deve essere eseguito da ditta installatrice in possesso dei requisiti tecnici previsti per legge. La canna fumaria deve sviluppare tiraggio sufficiente per poter convogliare e trasportare i fumi di combustione fuori all’aperto, praticamente in tutti i regimi di funzionamento. Per far funzionare correttamente la caldaia è necessario avere una canna fumaria autonoma di portata adeguata, dal tiraggio dipendono la combustione, la potenza e la durata della caldaia. Il tiraggio del camino è direttamente proporzionato al diametro, all’altezza ed alla rugosità della parete interna. Nella canna fumaria collegata alla caldaia non devono confluire fumi di un altro apparecchio. La canna fumaria non deve avere diametro minore di quanto è il diametro dello sbocco dalla caldaia stessa (minimo mm 150). Il tiraggio deve raggiungere i valori prescritti. Non deve però essere troppo forte per non ridurre il rendimento della caldaia e per non intralciare la combustione (non deve frantumare la fiamma). Se il tiraggio è troppo forte, installate nel condotto fumario, tra la caldaia e la canna fumaria, una serranda di strozzamento (limitatore di tiraggio).

Valori indicativi delle dimensioni d’ingombro della canna fumaria
20 x 20 cm altezza 7 m
Ø 20 cm altezza 8 m
15 x 15cm altezza 11 m
Ø 16 cm altezza 12 m
Le norme ceche ČSN 734201 fissano precise dimensioni per le canne fumarie.

Attenzione – La canna fumaria deve essere ben sigillata e isolata per evitare la condensazione di vapore acqueo e catrame nella stessa in caso di riduzione della potenza della caldaia.

 

Limitatore di tiraggio del camino
Il tiraggio del camino deve raggiungere i valori prescritti (21–35 Pa a seconda del tipo di caldaia)

  • Basso tiraggio del camino riduce la vita utile della caldaia – maggiore formazione del catrame, intasamento della caldaia e fumo penetrante nell’ambiente durante il caricamento
    soluzione: rivestimento della canna fumaria, installazione di un comignolo speciale o di un ventilatore aspirante
  • Forte tiraggio del camino aumenta il consumo di combustibile e le perdite al camino – minore efficienza della caldaia – cattiva combustione (la caldaia potrebbe non raggiungere la potenza richiesta)
    soluzione: installazione di un regolatore (limitatore) di tiraggio o di una serranda a farfalla nel condotto espulsione fumi

Combustibili e energia

Legna

Per la combustione si consiglia di usare legno secco in ceppi dal diametro di 80 – 150 mm, lunghezza di 250 – 1030 mm (a seconda del tipo di caldaia), umidità compresa tra il 12 % e il 20 % e potere calorifico di 15 – 17 MJ/kg-1.

Si ottiene il massimo rendimento e una lunga vita utile della caldaia usando legna stagionata per almeno 2 anni. Il grafico seguente mostra il rapporto tra il contenuto d’acqua e il potere calorifico del combustibile. Il volume energetico utile della legna diminuisce in modo significativo in proporzione al contenuto di acqua.

 

 

Esempio:
La legna con il 12 – 20 % di acqua ha un valore termico di 4 kWh / 1 kg di legna
La legna con il 50 % di acqua ha un valore termico di 2 kWh / 1 kg di legna

Legna fresca riscalda poco, brucia male, fa molto fumo e riduce notevolmente la vita utile della caldaia e del camino. La potenza della caldaia cala fino al 50 % e il consumo di combustibile raddoppia.

 

Lignite

 

Per le nostre caldaie è prescritta la lignite di qualità, tipo NOCE 1 (OŘECH 1) dal potere calorifico di 17 – 20 MJ/kg-1. In alternativa è possibile usare il tipo cubetto o bricchette. Si raccomanda di usare carbone a basso contenuto di zolfo che forma meno scorie. Il combustibile di piccole dimensioni può essere aggiunto solo sul letto ardente e solo in piccole quantità.

 

 

Carbone antracite

 

Per le nostre caldaie è prescritto il carbone tipo NOCE 1 (OŘECH 1) dal potere calorifico di 17 – 30 MJ/kg-1. In alternativa è possibile usare il tipo cubetto o bricchette. Si raccomanda di usare carbone a basso contenuto di zolfo che forma meno scorie. Il combustibile di piccole dimensioni può essere aggiunto solo sul letto ardente e solo in piccole quantità.

 

 

 

Bricchette di lignite

 

Per le nostre caldaie sono prescritte bricchette di lignite dal potere calorifico di 19 – 23 MJ/kg-1.

 

 

 

Bricchette di legno

Bricchette di legno di qualità dal diametro 80 – 130 mm, lunghezza 200 – 380 mm e potere calorifico 16 – 19 MJ/kg-1.

Le bricchette di legno ecologiche vengono prodotte da residui di legno tramite un processo di pressatura ad alta pressione, senza leganti chimici. In Repubblica Ceca vengono prodotte e vendute da diverse aziende. Tuttavia, la qualità delle bricchette di legno varia. Durante la combustione nel vano di caricamento, le bricchette di legno di qualità non si disintegrano in segatura. Le bricchette di legno, che si disintegrano in segatura, possono essere bruciate solo in combinazione con legna pezzata o lignite, mai da sole. Ostruiscono l’ugello o la griglia di gassificazione.

 

 

Pellet

Pellet di legno di qualità dal diametro 6 – 8 mm, lunghezza 5 – 25 mm e potere calorifico 16 – 19 MJ/kg-1 (pellet bianco).

Il pellet è un combustibile nuovo, prodotto in modo simile alle bricchette di legno da residui di legno tramite un processo di pressatura. Per pellet di qualità si intende pellet bianco ricavato dal legno tenero senza corteccia. Per le caldaie Atmos è indicato il pellet dal diametro 6 – 8 mm.
Altro pellet, ricavato da paglia di colza o cereali, rappresenta attualmente una soluzione marginale e molto problematica e pertanto la nostra azienda non se ne occupa.